Una luce di speranza continua a brillare
Il giorno 21 ottobre del corrente anno, nel corso dell'evento”happy doctor's mission”, è stata raccontata l'esperienza vissuta in Zimbabwe da un gruppo di amici medici, sanitari e ingegneri presso gli ospedali St.Albert, gestito dall'associazione ASI di cui faceva parte Luisa e All'Soul in cui Luisa ha lavorato fino al giorno della sua morte.
Alla missione esplorativa, che si è svolta nel mese di agosto, hanno partecipato la dr.ssa Piccoli, Direttore della Struttura complessa di Chirurgia Generale, d'Urgenza e Nuove Tecnologie dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena, Ospedale Civile di Baggiovara, la dott.ssa Rita Luisa Conigliaro, Direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Ospedale Civile di Baggiovara, la dott.ssa Lesley De Pietri, Direttore Anestesia e Terapia intensiva post operatoria e del dolore, Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, l'ing. Roberto Savigni, responsabile dell'Infrastruttura Tecnologica Servizio Tecnologie Informatiche, Umberto Filippi, coordinatore infermieristico Blocco Operatorio e Alessandro Verzanini, tecnico di ingegneria clinica.
Un viaggio di cuore e competenza medica
Sono stati accompagnati dalla dott.ssa Sara Arakkal, missionaria dell'ASI e dalla sig.ra Maria Laura Guidotti dell'associazione “Progetto Casa Aperta” che nel corso dell'evento ha raccontato la sua esperienza con parole molto belle ed emozionanti. La dott.ssa Giorgia Vicari della stessa associazione ha posto l'accento sulla meravigliosa attualità del messaggio la cui opera continua ancora oggi grazie all'impegno del dott. Migani in All Souls e delle missionarie dell'ASI, la famiglia spirituale di Luisa di cui è stata raccolta l'eredità prima dalla dott.ssa Elisabeth Tarira, sua allieva, che ci ha lasciato nel 2012, poi dalla dott.ssa Julia Musariri che tuttora dirige l'ospedale St.Albert.
Durante l'evento è stata espressa l'intenzione da parte del team di attuare una collaborazione costante e continuativa nei due ospedali non soltanto per praticare interventi di complessa esecuzione, ma anche per insegnare nuove tecniche e lasciare in questo modo un'eredità che duri nel tempo.
L'eredità di Luisa: Collaborazione continua per la salute materno-infantile
E' stata posta in evidenza la necessità di ristrutturare il reparto operatorio in modo da realizzare una seconda sala chirurgica di cui poter disporre 24 ore su 24 per le emergenze ostetriche che si verificano molto frequentemente sia a causa del gran numero di parti in età precoce, cosa che comporta un aumento di complicanze di natura medica e di natura ostetrica (distocie, travagli prolungati per sproporzioni feto pelviche e altro), sia a causa della denutrizione e delle malattie che colpiscono un gran numero di donne in età fertile.
Nell'ospedale infatti vengono espletati circa 2600 parti ogni anno di cui il 16% con taglio cesareo. Nei paesi in via di sviluppo, rispetto ai paesi industrializzati, è ancora molto alta la percentuale di morti sia materne che fetali, la maggior parte delle quali sarebbe prevenibile con un accesso garantito ai servizi ostetrici di emergenza che permetterebbero a madre e figlio un parto sicuro.
Durante il convegno il numeroso pubblico presente ha potuto assistere anche agli interventi in video conferenza del dott. Migani e della dott.ssa Musariri con l'assistente sociale Melania.
Molto belli anche gli interventi della dott.ssa Conigliaro che ha parlato di Luisa e dell'invito del papa alla fraternità e della dott.ssa Piccoli che oltre a parlare dell'importanza del progetto e della sua esperienza in Zimbabwe, alla fine del suo intervento ha sottolineato la straordinarietà della scelta di vita dei missionari e ha ricordato i sorrisi dei bimbi che restano nel cuore.