Nell’ospedale di St.Albert, Centenary, Zimbabwe vengono espletati circa 2600- 3000 parti ogni anno con un tasso di parti operativi mediante taglio Cesareo del 16%.
Tale percentuale tuttavia è destinata a salire a causa dell’ aumento delle gravidanze in età precoce, come in tutti i paesi in via di sviluppo, con conseguente aumento delle complicanze sia di natura medica (anemia, ipertensione, malaria, malattie infettive, deficit nutrizionali) sia di natura ostetrica (complicanze al momento del parto, travaglio prolungato, maggior rischio di patologie ostetriche) con necessità di ricorrere a un parto cesareo non programmato.
Nei paesi in via di sviluppo la probabilità di morire di parto sono 20 volte maggiori che nei paesi industrializzati. Le complicanze durante la gravidanza e il parto sono le principali cause di morte per le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni. La mortalità tra 10 e 14 anni è 5 volte maggiore rispetto alle donne di età superiore a 20 anni e tra 15 e 19 anni due volte maggiore rispetto alle donne di età superiore a 20 anni.
Il tasso di mortalità adolescenziale globale è diminuito, ma poiché la popolazione adolescenziale continua a crescere, il numero di gravidanze adolescenziali aumenterà a livello globale entro il 2030.
La maggior parte delle morti materne e neonatali sono prevenibili con un accesso garantito ai servizi ostetrici di emergenza. Nell’ ospedale St. Albert pensiamo sia indispensabile una ristrutturazione con una più adeguata distribuzione degli spazi della camera operatoria esistente , in modo da consentire la realizzazione di due sale operatorie, di cui una disponibile per 24 ore al giorno per tutte le emergenze ostetriche e altra per attività chirurgiche.
Gli ingegneri italiani che hanno visitato l’ospedale in luglio hanno studiato la fattibilità del progetto; i professionisti del settore sanitario, un primario chirurgo, un primario endoscopi sta, un primario anestesista e un dirigente infermieristico italiani ci forniranno il supporto tecnico in un programma di scambio al fine di migliorare le competenze e le conoscenze dei professionisti sanitari locali.